Il docente consapevole: insegnare prendendosi cura di sé
Essere insegnanti oggi significa molto più che trasmettere conoscenze. Significa esserci, con il cuore e con la mente, davanti a una classe che non chiede solo nozioni, ma soprattutto presenza, ascolto, autenticità. Eppure, quante volte ci sentiamo svuotati, senza energie, imprigionati tra scadenze, registri e programmi? È qui che entra in gioco il docente consapevole: un insegnante che sceglie di prendersi cura del proprio benessere, della propria crescita personale e spirituale, per poter donare ai bambini il meglio di sé.
BENESSERECRESCITA PERSONALECONSAPEVOLEZZA
Maestra Patry
8/24/20253 min read


"STARE BENE A SCUOLA E' LA BASE PER FARE BENE A SCUOLA!"
Essere insegnanti oggi significa molto più che trasmettere conoscenze. Significa esserci, con il cuore e con la mente, davanti a una classe che non chiede solo nozioni, ma soprattutto presenza, ascolto, autenticità.
Eppure, quante volte ci sentiamo svuotati, senza energie, imprigionati tra scadenze, registri e programmi?
È qui che entra in gioco il docente consapevole: un insegnante che sceglie di prendersi cura del proprio benessere, della propria crescita personale e spirituale, per poter donare ai bambini il meglio di sé.
Le caratteristiche di un docente consapevole
Un docente consapevole non è “perfetto”, ma è in cammino.
Autoconsapevolezza emotiva: riconosce le proprie emozioni, i propri bisogni e i propri limiti senza esserne sopraffatto così da rispondere in modo ponderato e costruttivo ai comportamenti difficili dei bambini.
Coltiva equilibrio: sa che per insegnare con serenità deve prima nutrire la propria interiorità.
Rimane curioso: non smette mai di imparare, di leggere, di formarsi, di porsi domande.
Accoglie con empatia: vede l’altro non come “studente” o “collega”, ma come persona in cammino.
Cerca senso: non riduce l’insegnamento a un compito burocratico, ma lo vive come vocazione, come servizio alla crescita umana e spirituale.
Presenza e asclto attivo: è pienamente presente in classe, ascolta gli studenti cogliendono anche lo stato d'animo.
Cura di sè: (Self-Care): sa che per prendersi cura degli altri deve prima prendersi cura di se stesso. Pratica regolarmente la Mindfulness ed il respiriro consapevole o altre attività che lo aiutano a ricaricarsi, a gestire lo stress, prevenendo il bournout e creare un ambiente di apprendimento più sereno ed efficace.
Le motivazioni che spingono questo cammino
Spesso, dietro la scelta di diventare un docente consapevole, c’è un momento di crisi o di fatica. Una sensazione di svuotamento che porta a chiedersi: “È davvero questa la scuola che voglio vivere ogni giorno?”
Da questa domanda nasce la spinta a cercare un altro modo:
Il desiderio di benessere: non più sacrificarsi fino a logorarsi, ma insegnare coltivando gioia e leggerezza.
Il bisogno di autenticità: voler essere coerenti con i propri valori e non perdere il senso del proprio lavoro.
La sete di crescita: non fermarsi alla professionalità, ma crescere come persone, dentro e fuori la scuola.
Il sogno di lasciare un segno: educare non solo a “sapere”, ma anche a vivere con consapevolezza, gentilezza e libertà.
Attività concrete per nutrire la consapevolezza
Essere docenti consapevoli non è una teoria astratta, ma una pratica quotidiana. Ecco alcune attività semplici e realizzabili:
Rituali di inizio giornata: prima di entrare in classe, concedersi un respiro profondo, una frase guida o un piccolo momento di silenzio.
Diario del docente: scrivere ogni sera un pensiero su ciò che ha portato gratitudine o una lezione imparata.
Cammini di formazione interiore: leggere testi ispiranti, partecipare a corsi di crescita personale o spirituale.
Momenti di pausa consapevole: anche a scuola, ritagliarsi brevi attimi per “ricaricarsi” (una passeggiata, un tè, qualche esercizio di respirazione).
Condivisione autentica: creare spazi di dialogo con colleghi, non solo per parlare di burocrazia, ma per sostenersi come persone.
Educazione interiore con la classe: proporre ai bambini attività di mindfulness, giochi cooperativi, riflessioni sul silenzio e sull’ascolto.
Un seme che fa fiorire la scuola
Il docente consapevole non cambia la scuola dall’alto, con grandi riforme, ma dal basso: a partire da sé stesso. Ogni gesto di cura, ogni parola detta con presenza, ogni sguardo autentico diventa seme di una scuola più umana.
E forse il segreto è proprio questo: se vogliamo una scuola che nutra i bambini, dobbiamo prima imparare a nutrire noi stessi.
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